Roma, 21 ottobre 2025 - Sottoscritto il primo contratto integrativo con la societ&agrave; McDonald&rsquo;s Italia Srl. L&rsquo;accordo, siglato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e dalla direzione della company statunitense, verr&agrave; applicato alle circa 4.000 lavoratrici e lavoratori dei ristoranti diretti a partire dal primo gennaio 2026. 
 
L&rsquo;azienda si &egrave; impegnata a promuovere la conoscenza del Cia nei confronti di tutti i suoi licenziatari, i quali potranno adottare l&rsquo;accordo con firma per adesione, al fine di dare una copertura alle circa 31.000 lavoratrici e lavoratori impiegati sotto il marchio a livello nazionale nei diversi punti vendita. 
 
&ldquo;Le segreterie nazionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs esprimono grande soddisfazione per l&rsquo;accordo raggiunto, considerandolo un ottimo punto di partenza per tutto il settore della ristorazione fast food al fine di sviluppare una cultura di collaborazione e consentire il miglioramento delle condizioni economiche nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in un settore&nbsp;ove sono presenti part time involontari&rdquo;.&nbsp; 
 
L&rsquo;accordo introduce numerose novit&agrave; su organizzazione del lavoro, conciliazione dei tempi vita-lavoro, consolidamento degli orari di lavoro per i part-time e welfare. Non ultime le novit&agrave; su salute e sicurezza, violenze e molestie nel luogo di lavoro e pari opportunit&agrave;, e l&rsquo;aver portato le clausole elastiche da 120 a 140 euro. 
 
Introdotto anche un contributo aziendale pari a 3.000 euro per sostenere le spese di trasferimento e trasloco della lavoratrice o lavoratore vittima di violenza o molestia. L&rsquo;accordo introduce la facolt&agrave; di ottenere il part-time per il periodo post partum fino a sei mesi dopo il termine dei congedi di legge. 
 
A livello economico &egrave; stata introdotta una misura di welfare pari a 150 euro sia per i part time che per i full time. La somma verr&agrave; erogata a tutti i dipendenti con almeno 6 mesi di anzianit&agrave; aziendale per i tre anni di vigenza del Cia, entro la cui scadenza l&rsquo;azienda si &egrave; impegnata a concordare con le organizzazioni sindacali l&rsquo;inserimento strutturale di un premio di risultato per obiettivi cos&igrave; come previsto dal vigente Contratto collettivo applicato. 
 
Prevista inoltre&nbsp;la possibilit&agrave; di utilizzare i permessi retribuiti e non retribuiti fino ad un massimo di 10 giorni per l&rsquo;inserimento dei figli all&rsquo;asilo nido e alla scuola materna. Confermato, infine, il servizio gratuito di assistenza psicologica rivolto a tutti i lavoratori.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “Grande soddisfazione, ottimo punto di partenza per tutto il settore della ristorazione fast food”

McDonald’s Italia, sottoscritto il primo contratto integrativo aziendale da applicare ai 4mila dipendenti diretti della company statunitense

Roma, 17 ottobre 2025 &ndash; Le organizzazioni sindacali di categoria&nbsp;Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs&nbsp;respingono con forza la ricostruzione di&nbsp;Federfarma, diffusa ieri attraverso una circolare alle farmacie associate, che attribuisce ai sindacati la responsabilit&agrave; dell&rsquo;interruzione dei negoziati per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Farmacie Private. 
 
&ldquo;Non possiamo accettare ricostruzioni parziali e fuorvianti: la realt&agrave; &egrave; molto diversa da quella che racconta Federfarma&rdquo;, affermano le tre sigle in un comunicato diffuso nei luoghi di lavoro. Secondo i sindacati,&nbsp;le farmacie non sono in crisi. &ldquo;I dati ufficiali e numerosi studi economici dimostrano che il settore ha retto meglio di molti altri, con margini di redditivit&agrave; sostenibili&rdquo;, sottolineano. &ldquo;Le farmacie sono un presidio sanitario e sociale indispensabile per il Paese e il servizio che si offre nelle Farmacie va ben oltre la dispensazione dei farmaci: la professionalit&agrave; delle farmaciste e dei Farmacisti &egrave; il primo punto di riferimento per milioni di cittadini in tema di salute, assistenza e prossimit&agrave; sanitaria&rdquo;. 
 
&ldquo;Il ruolo professionale delle lavoratrici e dei lavoratori delle farmacie merita rispetto e riconoscimento concreti, non parole vuote. Non &egrave; accettabile impostare la trattativa come sta facendo l&rsquo;associazione dei titolari&rdquo;, proseguono Filcams, Fisascat e Uiltucs. 
 
La&nbsp;richiesta sindacale di aumento salariale, evidenziano, &ldquo;non &egrave; frutto di improvvisazione ma il risultato di un calcolo basato sul recupero del potere d&rsquo;acquisto dei salari. Offrire appena 180 euro non &egrave; mediazione: &egrave; una provocazione e un chiaro segnale di mancato rispetto verso le lavoratrici e i lavoratori delle farmacie&rdquo;. 
 
Le tre federazioni ricordano che&nbsp;negli ultimi mesi sono stati rinnovati ben 14 contratti nazionali&nbsp;in altri settori, con&nbsp;aumenti salariali nettamente superiori ai 180 euro proposti da Federfarma. &ldquo;Grave e senza precedenti &egrave; la minaccia di rivolgersi a non meglio specificate rappresentanze sindacali&rdquo;, probabilmente pi&ugrave; disponibili ad assecondare gli interessi delle farmacie che non quelli delle farmaciste e dei farmacisti&rdquo;, denunciano. 
 
&ldquo;Scegliere di rivolgersi a soggetti non rappresentativi significherebbe calpestare la democrazia sindacale, svilire lavoratrici e lavoratori e imporre condizioni peggiorative. &Egrave; una scelta miope e priva di rispetto per la professione e per il servizio offerto alle cittadine e ai cittadini&rdquo;. 
 
Per le tre sigle,&nbsp;&ldquo;voler imporre un contratto di serie B a chi lavora in farmacia &egrave; un atto di arroganza inaudita. Non &egrave; risparmiando sul rinnovo contrattuale che si risolve la crisi di vocazione che sta colpendo la professione. Ancora una volta Federfarma dimostra di voler mantenere basso il costo del lavoro, non di tutelare farmaciste e farmacisti, collaboratrici e collaboratori&rdquo;. 
 
Le organizzazioni sindacali ribadiscono di aver sempre perseguito un&nbsp;confronto costruttivo, avanzando&nbsp;proposte concrete e sostenibili&nbsp;per un rinnovo contrattuale che garantisca: giusti adeguamenti salariali coerenti con l&rsquo;andamento del costo della vita; conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; riconoscimento della professionalit&agrave; anche in relazione alla &ldquo;farmacia dei servizi&rdquo;; percorsi formativi che valorizzino il lavoro. 
 
&ldquo;Abbiamo inviato una lettera alla presidenza di Federfarma - spiegano Filcams, Fisascat e Uiltucs - che rappresenta solo il primo atto formale di un piano di mobilitazione. La mobilitazione, l&rsquo;unit&agrave; e la partecipazione sono gli strumenti con cui possiamo, tutti quanti insieme, respingere i tentativi di svilire la professione e conquistare un contratto che ne rispecchi il valore reale&rdquo;.

Farmacie Private, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs: “Inaccettabile la ricostruzione di Federfarma sullo stallo del contratto. Le farmacie non sono in crisi, la categoria merita rispetto, non un contratto di serie B”

Roma, 16 ottobre 2025 &ndash; Si &egrave; svolta a Berlino la 33&ordf; riunione del Comitato Esecutivo di UNI Europa, la federazione sindacale europea dei servizi che rappresenta oltre sette milioni di lavoratrici e lavoratori in tutta Europa. All&rsquo;incontro, ospitato nella sede del sindacato tedesco ver.di, ha preso parte per la Fisascat Cisl il presidente di UNI Care Europa Pierangelo Raineri. 
 
I lavori del Comitato Esecutivo hanno fatto seguito al workshop &ldquo;Shaping a European Services Policy&rdquo;, tenutosi alla vigilia dell&rsquo;incontro, dedicato al ruolo dei servizi in Europa e alla necessit&agrave; di una strategia industriale che riconosca il peso economico e sociale del settore, che in Europa impiega circa il 70% della forza lavoro. Tra i relatori, esperti, accademici e rappresentanti della Commissione europea e dei sindacati affiliati, che hanno discusso come costruire un modello di crescita sostenibile fondato sulla qualit&agrave; del lavoro e sull&rsquo;innovazione. 
 
Nel corso della riunione del Comitato Esecutivo sono stati affrontati i principali temi all&rsquo;ordine del giorno: il follow-up della 6^ Conferenza Regionale di UNI Europa, con la definizione delle priorit&agrave; operative per l&rsquo;attuazione delle risoluzioni approvate; la campagna europea sugli appalti pubblici, volta a promuovere una riforma che ponga al centro la contrattazione collettiva e il lavoro dignitoso; le questioni finanziarie e organizzative della federazione; la presentazione della nuova strategia di sindacalizzazione e sviluppo associativo; e infine un approfondimento sul ruolo delle politiche statunitensi e sul loro impatto sui servizi europei. 
 
Particolare attenzione &egrave; stata riservata al tema degli appalti pubblici europei, oggetto della campagna promossa da UNI Europa per una revisione delle regole di aggiudicazione, affinch&eacute; la spesa pubblica &ndash; pari a circa il 14% del PIL dell&rsquo;Unione &ndash; diventi leva per la promozione del lavoro di qualit&agrave;, della sostenibilit&agrave; sociale e della concorrenza leale tra imprese. Nel dibattito &egrave; emersa inoltre la necessit&agrave; di una governance settoriale europea capace di valorizzare il ruolo dei servizi e di chi vi lavora, dai settori della cura al commercio, dal turismo ai servizi alla persona e alle imprese, riconoscendone il contributo essenziale alla coesione sociale e alla competitivit&agrave; sostenibile del continente europeo. 
 
L&rsquo;incontro di Berlino ha infine preparato il terreno per la prossima Conferenza Regionale UNI Europa che definir&agrave; le linee d&rsquo;azione comuni su digitalizzazione, transizione verde e rafforzamento della contrattazione collettiva nei servizi.

Al centro dei lavori la campagna sugli appalti pubblici, la nuova strategia di sindacalizzazione e l’impatto delle politiche statunitensi sui servizi europei

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