Roma, 4 agosto 2025 – Continuare ad essere protagonisti ai vari livelli dell’azione sindacale in ambito internazionale: è l’obiettivo della Fisascat Cisl, che a tal fine ha sviluppato un documento programmatico all’interno del quale vengono individuate le azioni da intraprendere per esercitare un ruolo proattivo, solidale ed inclusivo nell’attività sindacale transazionale, porre la dignità della persona al centro dei cambiamenti sociali ed economici in atto, consolidare il pilastro sociale dell’UE e contribuire alla creazione di un reale federalismo europeo, affrontare le nuove sfide del mondo del lavoro. In un’epoca storica piena di incertezze, dominata dall’instabilità dello scenario sociopolitico internazionale, la Fisascat si impegna a costruire un futuro di pace e fratellanza, libertà e democrazia, in coerenza con i valori fondanti della Cisl.
La federazione cislina, riaffermando il proprio contributo all’attività internazionale anche attraverso l’affiliazione alle federazioni sindacali internazionali come UNI, EFFAT, IUF, IndustriAll e ITF, individua nel documento programmatico tre livelli di governance sovranazionale rispetto ai quali vengono indicati obiettivi e azioni precise: governance aziendale partecipata, governance europea partecipata e governance mondiale partecipata.
Sul versante della governance aziendale viene ribadito l’obiettivo di incidere nelle decisioni delle multinazionali attraverso lo sviluppo di accordi incentrati sul benessere e la dignità di lavoratrici e lavoratori, anche tramite la sottoscrizione di Accordi Quadro Globali, i cosiddetti Global Framework Agreement. Fondamentale, poi, l’istituzione di nuovi Comitati Aziendali Europei (CAE), unici organi di rappresentanza dei lavoratori riconosciuti a livello sovranazionale.Sul piano della governance europea il documento fa riferimento, tra gli obiettivi, al rafforzamento del dialogo sociale settoriale europeo, allo sviluppo di una vera e propria contrattazione collettiva settoriale europea su tematiche comuni per tutti i paesi membri e allo sviluppo di una concertazione a livello europeo per poter rappresentare la voce dei lavoratori e condizionare la legislazione comunitaria a valenza settoriale. Tra le azioni da intraprendere, centrali quelle di lobby e advocacy da parte delle organizzazioni sindacali nei confronti delle istituzioni europee, come nel caso della proposta avanzata dalla Fisascat, durante l’esecutivo svoltosi a Bruxelles lo scorso mese di febbraio, nell’ambito del dialogo sociale settoriale europeo di UNI Cleaning relativamente alla contrattazione d’anticipo per i settori interessati dagli appalti.
Infine, il documento si concentra sulla governance mondiale partecipata, con l’obiettivo di riportare al centro la persona, la solidarietà e la pace tra i popoli, supportando inoltre i sindacati liberi e democratici nei paesi extracomunitari, specie quelli in cui i lavoratori sono più poveri e costretti in condizioni socioeconomiche molto fragili. La Fisascat promuove a tal fine cooperazioni sindacali capaci di condizionare in termini sociali i processi di integrazione macroregionali e continentali economici mondiali, attività bilaterali con sindacati di altri paesi per instaurare nuove relazioni internazionali e condividere buone prassi, la negoziazione di accordi quadro globali sia aziendali che internazionali come l’importante Bangladesh Accord, sottoscritto nel 2013 dopo la tragedia del Rana Plaza con lo scopo di creare un ambiente di lavoro più sicuro per i lavoratori del settore tessile in Bangladesh.
“Il documento programmatico, in coerenza con gli impegni assunti dalla Fisascat al suo XXI Congresso Nazionale, esprime la chiara volontà della federazione di promuovere una governance partecipata e inclusiva, centrata sulla salvaguardia della dignità umana. Si tratta di un’azione più che mai necessaria in un contesto globale estremamente complesso, dove la propensione dell’economia sembra orientata alla sola logica del profitto sfrenato a discapito dei diritti dei lavoratori” afferma il segretario generale Davide Guarini. Per il sindacalista “serve mettere in campo azioni coordinate a livello transnazionale e condividere un fronte comune sindacale capace di difendere quei diritti fondamentali ovunque nel mondo, promuovendo un modello focalizzato sulla giustizia sociale e sulla solidarietà. Il dialogo sociale deve essere sempre più uno strumento reale di vera democrazia economica e partecipazione”.
“Il documento programmatico sull'attività sindacale internazionale rappresenta un passo molto importante per rafforzare la nostra partecipazione ai vari livelli di governance globale. La Fisascat, da sempre attenta alle dinamiche internazionali e alla tutela dei diritti dei lavoratori, crede che il sindacato debba oggi svolgere un ruolo centrale per rilanciare la pace e la fratellanza tra i popoli e si impegna in modo convinto a potenziare la solidarietà tra lavoratori e cittadini, a promuovere politiche di inclusione sociale e a sostenere le istanze di chi è più vulnerabile” dichiara Gianfranco Brusaporci, responsabile delle attività internazionali della federazione cislina.